Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Senzatetto

 

Barbone telematico.
Privo di connessione potente 
e a larga banda.
Raggio proteso verso l'infinito 
scrutatore randagio 
del divenire del tempo.
Spazio dilatato, distesa 
su una coltre di fievole speranza: 
sgualcita, mondata dal peccato, 
svenduta giù al mercato.
Trenta denari comprano anime 
da più di due millenni
ed ancora ci si meraviglia.
Sostanziale differenza tra la sostanziosa 
superbia dell'essere 
contrapposta alla controparte povera 
dell'indigente modestia.
Solito a pensare al contrario 
le mie parole contrariate
che contrariamente 
finiscono per dire ed attribuire
significati che non mi sognavo neanche di 
affibbiare alla benché minima 
sottospecie vivente.
Mi disturba l'essere disturbato:
a livello celebrale
cerco di essere meno monumentale 
anche perché non sono statuario 
sia nel fisico sia nello spirito.
Odo dolci note docili 
intonate da bocche senza volto.
Da piccoli individui di cartone 
dai capelli ossigenati.
Sento la meschinità genitale.
M'accorgo della pessima 
influenza che svolge l'intimità
che ho con la mia persona.
Onore a chi?
Ai vinti?
Ai morti?
Ai soliti perdenti?
Onore ai martiri delle guerre 
e gloria eterna a chi non le ha combattute.
A chi è rimasto inerme.
A chi non ha avuto la forza di sopravvivere.
Disprezzo per le masse vuote
prive di peso specifico 
che le faccia volare 
leggiadre nel fango della vita sudicia 
e laida.
Mortalità tendente ad infinito.
Nascite prossime allo zero!
Roma 29-10-2005  

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