Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Giudizi sommari

 

Troppo uguali.
Troppi maiali.
Troppo giudiziosi.
Troppo arrendevoli.
Talmente tanto sudici
da rendere la pizza poco unta.
Talmente dotati 
che si perdono per strade a loro conosciute.
Sicuramente deboli.
Sicuramente troppo forti 
nella loro ignoranza.
Bravi e scemi.
Belli e deficienti.
Grandi e meritevoli di ogni titolo.
Datati, oltre che dotati di capacità 
inutili.
Rapidi nelle decisioni
e nelle interpretazioni.
Decisi e retti.
Dannatamente imbellettati 
e pieni di fard sulle guance.
Peli che escono dal naso:
lampade e pelle increspata e rugosa.
Veramente ineccepibili
e raccomandabili a chiunque voglia morire.
Danno nuova luce dove tutto è acceso.
Donano roba inutile e inservibile.
Detonano bombe innocue.
Troppi viaggiano oltre i limiti 
consentiti a loro dalla vita.
Molti sono intelligenti oltre misura 
tanto da non accorgersi neanche di questo dono.
Molti sono talmente corretti 
che li vedo continuamente commettere falli 
sui campi maleodoranti di questa vita 
senza mai venire espulsi 
o neanche redarguiti.
Sono bravi nelle relazioni interpersonali
e stringono amicizie talmente indissolubili 
che durano l'arco di una giornata.
Veramente in gamba 
e detestabili per i loro sorrisi 
indecenti e insopportabili alla vista.
Orridi nella loro cura 
e vedono sempre lontano:
fanno piani grossi sul loro futuro
ma la loro vita è della più piccola misura.
Contano molto:
imparano cifre a memoria.
Sono i commercialisti delle nostre vite.
Seguono un modo di pensare 
che era all'avanguardia
per il medio evo.
Sono tutto ciò che vorresti.
Sono tutto quello che ti aspetti.
Sono talmente straordinari
che risultano essere ordinari in tutto.
I nuovi normali contro i vecchi cretini.
Quelli che si godono la vita 
e quelli che ne sono schiacciati.
Quelli per cui contano le cose stupide e frivole.
Quelli che non decidono.
Troppo presi da un paio di calci nel culo
che vogliono sempre rifilarti
perché hanno gli stivali con le punte di ferro.
Le affilano di continuo
manco guidassero una harley
e ti guardano con un'aria semi-dispregiativa
e di sufficienza.
L’unica che sono riusciti a prendere.
Ma la scuola della vita non riconosce i meriti.
Non conta nemmeno i punti
che ti mette dopo averti procurato grosse ferite.
Ti mantengono in vita
per sapere sempre su chi sfogarsi.
Sono decisi perché i soldi che utilizzano
per i loro investimenti 
sono quelli degli altri.
Sono inflessibili 
perché le leggi che redigono 
e che fanno rispettare 
non li toccano nemmeno 
e mai li riguarderanno.
Sono belli 
perché qualcuno glielo dice 
e glielo fa notare.
Sono attenti perché devono controllare
le cose inutili del mondo.
Sono importanti perché lo hanno deciso loro:
sono odiosi perché vogliono farsi amare da tutti 
e farsi odiare dai restanti che sfruttano di continuo.
Sono interessanti.
Troppo integerrimi.
Troppo astemi per potersi ubriacare della vita.
Troppo puritani per fare sesso esplicito con quest'ultima.
Troppo poco sinceri.
Troppo poco gentili per potersi innamorare veramente.
Troppo di tutto.
Ma nulla di ciò che conta veramente.
Roma 16-03-2003  

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