Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Tu che sei

 

Non fidarti di nessuno anzi se puoi fottili.
Non dirmi ciò che vuoi tanto non l'avrai. Ne ora ne mai.
Non credere che io possa aiutarti. Ho già tanti cazzi per
                                                      [mio conto.
Non sto più in disparte. Cosa che tu vorresti vivamente.
Resto in mezzo per ostacolarti.
Spero di darti più fastidio possibile.
Tu che sei come una vetrina piena ma con la porta chiusa.
Non mi farò mai più abbindolare da te e tanto meno da altri
                                                    [tuoi simili.
Non metto i titoli prima di aver finito.
Non ragiono mai e questo ti urta.
Sono istintivo nel tuo mondo freddo e calcolatore.
Prestami attenzione poi vai a fare in culo per favore.
Non puoi aspettarti niente da me.
Io sono un sanguinario mascherato nelle vesti di un cavaliere
                                  [paladino del tuo fottuto bene.
Io sono quello che tu odi più apertamente perché non puoi ne
                                       [classificarmi ne capirmi.
Tu e tutti i tuoi amici celticomani: tu e i tuoi
                                          ["compagni da macello".
Tu. Basta che io ti individui con questa singola sillaba.
Vorrei riempirti di merda per poi fartela vomitare a forza
                                                       [di botte.
Vorrei ricoprirti dei peggio epiteti per intere giornate.
Vorrei farti capire cosa fai ad alcuni di noi.
Ma sei troppo stupida per intendere.
Interdetta per quel cazzo che ti pare.
Famoso sordo der compare che mi propina le sue verità senza
                                           [starmi a sentire mai.
Ti vorrei portare nella valle della mia fottuta nebbia dove la
                              [mia spada acquista maggiore forza.
Vorrei farti prendere coscienza di quello che tu sei. Perché
                                        [sinceramente non lo sai.
Stiamo vagabondando da troppo tempo aspettando l'avvento
                                                    [di qualcuno.
Qualcuno o qualcosa. Questo non si sa, ma il dio della
                           [desolazione, quello, si che è venuto.
Il dio dell'odio ci ha già persuaso e distrutto lo spirito.
Il signore del regno invisibile ha già camminato molteplici volte
                                             [sulle nostre teste.
Basta feste. Basta ai tuoi banchetti nuziali del cazzo.
Hai consacrato la tua vita a fare di tutto per acuire la nostra
                                                     [sofferenza.
Tu da sadica dominatrice regni su di noi incontrastata. 
Dal tuo posto di comando non verrai mai spodestata.
Molti ti credono e io sono come l'ultimo granello di sabbia
                           [sotterrata che non vedrà mai il sole.
Ammaliati dal tuo dolce aspetto e dalla tua voce persuasiva
                              [vengono tutti a te per il macello.
Macellati dalle tue fauci che sono arroganza e superbia.
Tutti imbambolati di fronte alle tue affermazioni mendaci.
Non voglio il tuo perdono.
Neanche lo richiedo ne tanto meno lo invoco.
Grido a grande forza e a tutti il mio canto di libertà.
Libero dalle tue catene mortali e dai tuoi giochi per farmi
                                  [credere ad un ulteriore luogo.
Basta questo per rendermi conto che non ne esiste un altro.
Basti tu con la tua presenza a farmi capire quanto sono fortunato.
Fortunato a non crederti e a combatterti.
Anche se solo "lottatore" in una valle di esseri ambigui a te
                                                     [somiglianti.
Fatti a tua immagine e somiglianza. Partoriti dal tuo empio ventre.
Distruggono tutto in preda ad una furia ritenuta "sacra".
Sacra per chi non ha occhi per vedere.
Sacra per chi si distrugge i timpani per non ascoltare.
Sacra per chi si taglia la lingua per non interferire.
Interferire nei tuoi piani.
Immischiarsi nelle tue faccende.
Flebili esseri che spariscono con un alito di vento.
Spazzati via dalla burrasca generata dal tuo ciarlare.
Un ciarlare mortale con cui ribadisci la tua voglia di dominio
                                                        [su tutti.
Roma 14-10-2002  

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