Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Ho scritto un patto ed aspetto
Aspetto un domani assai lontano
Un domani fatto di nuove sensazioni
Un futuro di bibliche interpretazioni

Un nulla cosmico che mi invade 
E che non mi concede niente
Io non mi concedo altro 
È la vita che non me lo permette

Pensando alla tua voce
Ricordo il suo eco
Tenebroso specchio cupo
Che non riflette suono alcuno

Mi domando se ti importa
Di sapere della sorte
Concessati dal mondo 
O dalla proverbiale morte

Una morte sottile fatta di vento
Che trapassa con falci eteree lo spirito
Una piangente triste immagine di sé
Che non ci appartiene ormai più 

Non è più nostra 
Ma tanto ci somiglia
Ha tratti somatici identici
E mi identificano subito

Subito il beone
Immediatamente sono fuori
Zero permessi 
Solo doveri. Obbligazioni

Solo percosse ingiuste
Da mani giudicanti
Che non conoscono ma dicono
Che non ne sanno ma ci campano

Sopravvivono grazie a noi
A noi e alle nostre sconfitte parziali
Si fanno forti con continui scherni
Sono solo schermi acidi con cui respingono

Rifiutano l'essenza della terra
Una terra malefica come un rock
Dannato e diabolicamente costruito
Per farci retrocedere nel baratro del nulla

E qui salvandoci con note vibranti
Sotto lune piene annacquate 
Offuscate da nuvole di odio
Tutti quanti come lupi ululanti
Roma 08-12-2002  

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