Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Terrori dallo spazio

 

Mari color del miglio.
Distese nere di morte e scenari apocalittici.
Il mondo che creiamo a nostra immagine.
Ci somiglia in ogni aspetto. Ha le nostre fattezze.
Prende forma dai nostri vizi. I suoi tratti somatici sono
                                           [le nostre debolezze.
Dall’odio prende energie negative che trasforma in piogge acide.
Acidule pozze d’acqua imbevibile. Laghi prosciugati.
Ponti instabili costruiti sui versanti di montagne minacciose.
Monti di fuoco pericolosi e ustionanti dove l'aria è irrespirabile.
Vapori sulfurei alternati a folate di gas mortali.
Nervino e sesso in plastica. 
Pannocchie che non marciscono ma che provocano il cancro.
Pacifisti massacrati come fossero un nuvolo di zanzare.
Militari nazistoidi che ti vaporizzano appena tu sorridi.
Città gotiche imponenti e tetre come il baratro più profondo.
Reami in cui della speranza non esiste neanche il ricordo.
Con le persone ci si puliscono i denti dopo aver mangiato.
Ci riducono in stuzzicadenti o in saponette.
Cannibali contenti di tutto sto mangiare gratis.
Alcuni di noi non sono degni neanche di essere mangiati.
                                            [Almeno così dicono.
Denti aguzzi da vampiri. Fottuti succiasangue e non solo. 
Vampiri politicizzati le cui zanne sono ipocrisia e
                                            [proprio tornaconto.
Grandi sterminatori di masse che fanno pollice verso su chiunque.
La pietà qui è totalmente assente. I profeti sono tutti morti.
Non ci hanno salvato prima quando le cose erano migliori
                                                      [di adesso.
Figuriamoci se lo faranno in quest'epoca. 
In un mondo in cui non c'è un cuore che pulsa nel corpo umano.
Solo menti fredde e calcolatrici invaghite dalla "purezza".
Vanno in giro con la "sacra fiamma dell'intolleranza"
                                           [e ne sono orgogliosi.
Ti annientano il cervello da bambino rendendoti un numero.
Una cifra binaria da decodificare. 00001101.
Siamo condannati a sofferenze indicibili. Ora che parole come
                                         [libertà sono in disuso.
Mi vedo tutti i giorni in una cella dalla quale mi costringono
                                                 [a vedere tutto.
Tutto il male che perpetrano alla mia "razza".
Extra esseri venuti sulla terra che squartano e uccidono chiunque.
I bambini li infilzano come se fossero spiedini e poi mi parli
                                                   [dell'inferno.
Qui l'apocalisse è ormai finita e il sole è tramontato da un pezzo.
C'è chi si illude ancora ma genera solo la reazione dei molti
                                               [scettici come me.
Non chiedo niente e allora non insistere. 
Vado a rota della violenza di cui mi nutrono.
E di umano alla fine anch'io avrò solo le sembianze.
Roma 07-09-2002  

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