Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Cafonaggine dell'assurdo.
Immagine e dipinto.
Tutto un coro di emozioni guidato e orchestrato da angeli
                                        [malevoli con le zanne.
Alati con appendici piumate ma con artigli di demone.
Visioni apocalittiche che non bastano a definire i baratri
                    [creati per noi da chi ci guarda dall'alto.
Ma ti ci vedi a giocare in un grande fratello dove chi ti scruta
                           [per davvero vede tutto di te???????
Non c'è bisogno di "spettacoli" televisivi e di libri per
                                             [saperne qualcosa.
Guarda il nostro mondo e ti accorgerai che già ci osservano
                                         [e ci tengono in riga.
1984esimo anno fottuto in cui il domineddio non sé fatto
                                                [ancora vedere.
Maschi che a 18 anni fanno i tre giorni e vengono "schedati"
                                      [manco fossero criminali.
Donne inserite in grosse banche dati di agenzie che promettono
                                            [lavori interinali.
Lavorare per vivere.
È questa l'assurdità della vita.
Nasci e ti rendi conto che la tua vita sarà divisa sempre in due.
Ciò che vuoi veramente fare.
E ciò che invece uccideresti per non farlo.
La prima ha durata proporzionale alla storia dell'uomo rispetto
                                     [all'universo. (2 secondi)
La seconda è la storia del cosmo.
Non sono contento di un cazzo e di questo mi vanto.
M'accontento e pure troppo.
Ma ad un certo punto e a queste condizioni non ci sto più.
Sono nato stanco.
Stancamente guardo in basso verso scenari pestilenziali
                                                  [e baratrosi.
Baratrosi come il "discendente di dio in terra".
Scritte sataniche sui muri del quartiere ostiense.
Scritte blasfeme che dicono verità impronunciabili.
Ce l'ho co' li baciapile.
Che c'è di male.
Ce l'ho e me la tengo.
Sarà così che la vita diventa un frammento di niente nel
                                               [cosmo perpetuo.
Sarà che mi domando troppo e non concludo mai niente.
Sarà strano quello che dico ma non ti è concessa critica.
Sono cazzi miei quello che dico.
Sono così distante dal mondo che non lo vedo.
Sto su marte.
Dove fascisti vengono ad invadere la mia pace e la mia morte.
Morte che disidratandomi mi chiede anche lei un bicchier d'acqua.
O signora morte come pulpismo di bukowski.
O come va la sua razzia quotidiana.
Sono venuta a prelevarti. (o meglio a fotterti)
Prego faccia pure.
Perché la morte lavora a tutte le ore.
Compresi i pasti.
Roma 06-11-2002  

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