Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Pessima

 

Santa merda.
Prendo ciò che e venuto fuori dal cestino della pesca.
Beneficenza fatta da cristiani che mascherano la loro
                                               [rabbia razzista.
Si.
La nascondono dietro un alone di purezza che non esiste.
Purezza sporca come un muratore alla fine di una giornata
                                                     [di fatica.
E non di lavoro.
Di lavoro forzato.
Ma tanto a chi fotte se ragazzini africani vengono offesi.
Chi se ne fotte.
Paparino che irradiato dalla sua benevolenza fa piangere due
               [bambini per soddisfare la sua brama di vendetta.
Gli hanno "toccato" la figlia.
Toccato con parole veritiere.
Ma lui è cieco davanti alla luce dei suoi occhi.
Abbagliato da una bellezza che vede solo lui.
Sono lance che trafiggono il costato.
Fitte laceranti che insopportabilmente punzecchiano di continuo
                                                 [il mio essere.
Essere realizzati nella vita conta.
Conta se tu lo fai contare.
Come ogni cosa non si sa dove il tuo errare ti condurrà.
Pretendo ciò che è incomprensibile e inatteso.
Tanti bit e cifre accese e spente che formano gelide
                                                [parole inutili.
Nerastro individuo che si colora delle tenebre assolute
                                                    [della vita.
Immagini poco poetiche che si riferiscono ad uomini serpenti che
                    [s'aggirano per il paese brandendo spranghe.
Tutti pazzoidi che sorridono e cantano mentre picchiano a morte
                                  [e stuprano giovani fanciulle.
Giovani che sono l'aberrazione dell'ideale.
Di un qualunque ideale.
In un mondo dove non ci sono cose in cui sperare e confidare io
                 [viaggio a bordo di un vascello fatto di oscuri
             [spiriti malvagi che mi controllano e mi osservano.
In un gelido mare di alghe squamose squarcio i flutti di un'acqua
                                  [che non ha niente di limpido.
Inquinata dalle zanne sporche di sangue di vampiri ormai
                                   [distrutti dalla luce solare.
Mortali raggi che crogiolano la faccia di chi è convinto di
                [divenire migliore facendo uso di questi ultimi.
Sono pallido del nitido abbraccio delle tenebre.
Mi toglie sangue a mano a mano e mi prosciuga di me stesso.
Non nutre sentimenti nei miei confronti e mi dice cose scontate
                                         [per farmi rigurgitare.
Rigurgitare parole già da tempo digerite e che non vorrei mai
                                               [più pronunziare.
Nascoste nei pertugi della mente.
Negli interstizi celebrarli dove è difficile stanarli.
Dove io ho la chiave d'accesso per aprire la mia banca dati.
La cambio di continuo.
C'è gente che cerca di violarla.
Stupidi hacker che non mi avranno mai.
Riserve dati che dovrò coltivare.
Coltivare e preservare dal tocco venefico di persone infime.
Bassissimi ranghi di individui dettano legge sul nostro vivere.
E c'è chi gli da ascolto e per essi si preoccupa.
Si danna la vita.
Combatti per la tua causa che è divenuta ormai utopia.
Ma credere in qualcosa è impegnativo.
È meglio spegnere il cervello e non pensare.
Pensando si fa male solo a noi stessi.
E io mi voglio fare male.
Non ho mai detto che voglio il bene.
Cerco di capire ciò che mi celano.
E lo pretendo.
Sono io l'oscuro tizio senza nome sconosciuto che non si vede mai.
Invisibile ma fa parlare di se.
Gli stupidi sono un merce abbondante e sopravalutata.
La si tiene molto in considerazione.
Se ne innamorano anche.
Ma va così.
E io inerme nel mio nulla faccio il cazzo che voglio.
Non muovo un dito per niente.
E ciò mi rende quieto e distante.
Distante dai tuoi giudizi di cui non mi frega un cazzo.
Distante dalle tue posizioni.
Anzi totalmente opposto alle tue convinzioni.
E il mio nero cervello autonomo verrà studiato dagli psichiatri
                                                [del tuo regime.
Io sto nel nulla.
E nel nulla rimango.
Stressato depresso.
Deprezzato dal modo in cui mi trattano.
Ma non fa niente.
Poiché loro gonfiano il loro prezzo oltre misura.
So quanto valgo.
E non m'importa niente se gli altri non lo sanno.
Lo so io.
E questo basta e avanza pure.
Avanza in terre contaminate dall'essere stupido e idiota.
L'uomo del 2000.
La Roma dei coglioni è una realtà.
Roma 11-12-2002  

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