Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Non mi viene il titolo

 

Allergico alla moda al costume alla voglia di cambiare.
Insofferente di fronte al loro modo di parlare. 
Fottili prima che loro fottano te.
Dare per avere. Non funziona mai così.
Quello che vuoi lo devi estorcere come se tu fossi prigioniero
                                            [dentro ad un carcere.
Una prigionia mentale e fisica allo stesso tempo.
Prego vai avanti te verso sentieri dove tutto è troppo illuminato.
Luce equivoca. Troppo puro per essere vero.
Troppo bello per poter essere toccato con mano.
Romanticismo nero che aleggia nel mio cuore.
Tutto cupo. I raggi solari non penetrano e questo mi "rallegra".
Vedo scenari post atomici disperdersi davanti ai miei bulbi
                                         [oculari sotto formalina.
Grossi hangar pieni di tavoli con sopra corpi con un cartellino
                                               [appeso all'alluce.
Tavoli freddi e grigi illuminati da luci fredde e grigie. 
Ammorbanti scenari angoscianti che prendono forma nella mente.
Rotelle che saltano il turno. Fanno sciopero di notte.
Fammi il favore: sparisci dalla mia visuale.
Non venirmi dietro e non seguirmi.
Scrostati dal mio culo alla svelta.
Tu mi annusi e mi scruti. Chiedi cose che non ti posso dare.
Chiedi solo e non dai mai. Preparati alla rappresaglia.
Uno di noi vale cento dei vostri.
Difenditi se puoi. Non sai quando la tua vita avrà fine.
Potremmo colpirti nel sonno e tu non te ne accorgeresti nemmeno.
Potremmo affrontarti a viso aperto e comunque non avresti scampo.
Cazzo. Sei un criminale che si vanta tanto di esserci sfuggito
                                   [mentre alcuni ancora piangono.
Piangono per quell'odio immotivato che tu hai perpetrato negli
                                             [anni nei loro cuori.
Piangono per cose a loro care. Perdute nel limbo della
                                                    [morte fisica.
La loro sorte fu ancora più deprimente. Una morte spirituale che
                                          [rende come un vegetale.
Sacrificati per lavare la merda che tu hai sparso per il mondo.
Ancora la puliamo e non si leva facilmente.
Anzi continua a sporcare col suo odore nauseabondo.
Parto e non so dove arrivo se ci arrivo.
È uno sfogo incondizionato. 
Parte dal ventre e non trova pace finché lui non mi dice che
                                                  [posso smettere.
Ansimo e sudo come non mai.
Le anime delle tue vittime sacrificali aleggiano ora sul tuo
                                   [corpo morto ormai da un pezzo.
Messo in piazza manco fosse un monumento.
Monumento alla crudeltà che aleggia tra gli uomini di questo mondo.
Dall'altra parte del grande mare qualcuno ancora puro scruta.
Biondi elfi alti immortali che la vita non scalfisce.
Guardano a noi come esseri assurdi che si fanno corrompere
                                                      [dal potere.
Nelle foreste incantate dove tutto è affascinante. Dove il
                                                [pericolo non c'è.
Dove la vista dell'oscuro signore non può penetrare e guardarti.
Celato per l'eternità vivi la tua vita priva dei diavoli che
                                                    [la infestano.
Lontano da demoni notturni che infestano i tuoi sogni.
Distante da spiriti guerrieri sanguinari che bramano il tuo sangue.
Roma 05-04-2002  

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