Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Nella valle della nebbia

 

Poco si domandano e poco ci richiedono.
Ci guardano curiosi. Incapaci di capire la nostra instabilità.
Vedono la follia dinanzi ai loro occhi.
Unici soggetti alle angherie di noi tutti.
Uniche vittime che vengono trasformate in automi.
Talvolta sono anche travestiti da "carnefici innocenti".
Gli insegnano l'odio e loro se lo fumano.
Traditi di continuo. Non possono neanche inveirci contro.
Pronti a rinchiudersi in se stessi per proteggersi.
Realizzano mattoni. Cuciono palloni.
Scoppiano ma non sono islamici prescelti per il martirio.
Gli forniamo armi. Loro si divertono.
Si ammazzano e tutti sono più felici.
Ficcatele dove sai le tue missioni umanitarie.
Se alla fine sei il primo "imprenditore".
Società per la produzione di morte.
Siamo malati. Morbi sconosciuti che ci affliggono.
È grave. Il contagio li rende schiavi. Più di quanto lo siamo
                                                   [noi stessi.
Menti pronte ad apprendere qualunque cosa.
Non si chiedono il perché. Si fidano ciecamente.
Alcuni sono felici. Vivono in modo dignitoso.
Altri muoiono senza amici. Vecchi dopo pochi anni di lavoro
                                                     [faticoso.
Roma 11-09-2002  

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