Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

SpoKom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

Livelli differenziali

 

Superstite in valli nebbiose dove il fango forma un igloo sopra
                                                  [la mia testa.
Io affondo nel mio letto di melma tutti i giorni.
E la luna acquosa penzola su di me e da me pende per essere vista.
Pentiti.
Questo è l'anatema che mi mandano.
Ma sti esseri viscidi, omuncoli senza testa mi chiedono troppo.
Divieto di viaggiare se si è bevuto troppo.
Divieto di cosa???
Di dire che la palude di questo mondo si allarga sempre più
                                                   [all'unisono.
Invade terre emerse in antichità col suo puzzo e la sua malarica
                                                     [infezione.
Mi preoccupa la mia posizione.
La posizione scelta che non si colloca in nessuno schema già
                                                   [predefinito.
Sarà il proseguire di una storia già vista.
Di un esercizio irrisolto che continua tutt'ora a non avere una
                                                     [soluzione.
Fottuta soluzione che mi ferma dall'agire.
Potessi possederla e schiaffarla davanti agli scettici che gridano
                                         [bestemmie in casa mia.
Gridano l'onnipotenza di dei di cui non sono neanche a conoscenza.
Per loro compiono stermini a casa dei miei amici e ne vanno fieri.
Amici del sottoscritto si intende.
Io schiaffeggio la mia persona che si trova su di un livello
                                                 [differenziale.
Oscilla nello spazio e nel tempo.
Perdo giorni ad osservarla.
E quando la metto a fuoco nitidamente mi risulta difficile non
                                     [provare disprezzo per lei.
Per lei che non è altro che la sola rappresentazione fisica del
                                                    [mio essere.
È lei che tutti giudicano.
È lei che tutti gli altri odiano.
E non amano.
Amano il suono della loro voce.
Sono innamorati di se stessi sempre.
Io sono un autodidatta suicida.
Imparo da solo il metodo di fottermi.
Lasciami fare.
Non voglio salvatori.
Visto che fino ad ora non si sono presentati ne faccio adesso
                                             [volentieri a meno.
Capitano solo in momenti impossibili dopo i quali è impossibile
                                              [tornare indietro.
Indietro dal baratro nero che ci scaviamo da soli.
Il baratro nero che è uno pseudonimo della parola vita.
Roma 03-11-2002  

Aggiungi ai preferiti - Aggiungendo varie poesie ai preferiti potrai generare un pdf da stampare o conservare (max 20 poesie per pdf)

Scarica la poesia in pdf Stampa la poesia

0 Commenti