Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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L'inutilità della vita

 

Titolo iniziale.
Titolo finale.
A titolo di cronaca non so niente.
Non sono niente.
Con o senza il mio fucile.
Sono inutilmente utile.
Non faccio nulla e quindi sono utile a qualcuno con la mia
                                                     [inutilità.
Inutilmente tento di fare ciò che vorrei.
Mi rendo conto che la vita scorre in fretta e nessuno può fare
                                        [in modo di rallentarla.
Neanche per un istante.
Un istante non è niente.
Un istante si trasforma nel momento più importante dell'esistenza.
Giorni che passano in un attimo e ti danno tutto.
Altri che durano anni e ti privano di quel poco che ti era stato
                                            [dato in precedenza.
Sono così preso male che non penso più.
Non gioco più.
A volte mi scordo pure di ridere.
Affronto analiticamente i problemi.
È la mia terza età.
Un rap con rime vecchie.
Con stupide e semplici assonanze.
È una vita tutta uguale.
Potrei descriverti da qui ad un anno ogni giorno della mia vita.
Non c’è bisogno di sfere di cristallo o altro.
Viene da sé.
Sarà così che la gente s'abitua e si stanca e si sfascia.
Sarà così che la gente si vende il giorno della festa a fette
                                                    [o all'etto.
Tipo il prosciutto.
Sarà perché non capisco che sto male.
Sarà che è colpa mia.
Sarà che non me ne frega un cazzo di quello che è.
Sarà che non vi capisco.
Sarà.
La mia vita e quella di altri che non da speranze ne soddisfazione.
È una vita automatica di chi vorrebbe vivere liberamente.
Spazi e ditte industriali.
Architetture arcaiche e preistoriche che vengono restaurate.
Dormirò in capannoni industriali comprando il custode.
Pagandogli "l'affitto".
La mazzetta, tangente.
Ma qui è un match a colpi di cocktails.
Girano dischi in vinile che tagliano teste.
Qui non c'è gente che c'ha fegato.
Tutti astemi.
Non ne sanno niente.
Eppure devono e si sbronzano di un sapere che non gli appartiene.
Che dovrebbe rimanere tesoro di pochi.
Come un monarca crea il tuo castello.
Vivi nel tuo maniero.
Perché è l'unica soluzione che ho trovato.
Per questa e mille altre vite.
Vite peggiori anche di questa.
Vite inutili.
Vite spezzate, usate e abbandonate come un condon.
Scarti di un'esistenza fatta a pezzi.
Roma 19-03-2002  

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