Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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E' passato tanto tempo

(Libertà mentale nei carceri fisici) 

Liberi.
Liberi da schemi mentali troppo semplici per essere da
                                                  [noi condivisi.
Schemi che poco hanno di veritiero.
Sono troppo omogenei.
Troppo coerenti.
Liberi sulle fronde di alberi guardiamo dall'alto le città che
                                        [si disperdono nel nulla.
Nessuna quartina ne ottava.
Liberi da schemi metrici.
Liberi perché a noi piace così.
Liberi poiché pazzi e sognatori in terre di nessuno ormai
                                         [assediate dai briganti.
Liberandosi dal giogo di uno sfurttatore immaginario che fustiga
                                                       [chiunque.
La luna ormai ci vede.
Ci vede e a volte ci piange.
Ci avvolge col suo annacquato abbraccio e ci coccola con i suoi
                                                  [raggi leggeri.
Leggeri e trasparenti come ali di gabbiani che passano sopra
                                   [fiumi e mari tersi e limpidi.
È un bene che chi si sente a suo agio viva leggermente
                                                  [la sua vita???
Domande senza risposte.
Amori non corrisposti.
Scuse futili e infantili.
Siamo liberi a modo nostro e a modo nostro viviamo senza
                                               [il salva la vita.
Begnamino di folle che adoreggianti scagliano fendenti fatti
                                [di ortaggi e di malizia verbale.
Eppure chi ci vive qui sa che di libertà non ce né poi troppa.
Ma la libertà è quella che tu ti conquisti da solo.
Non te la da nessuno la libertà.
Sentirsi liberi anche se si è dentro un carcere.
Sentirsi liberi perché non si è disposti ad accettare
                                             [nessun compromesso.
Sentirsi liberi perché si sente di poter fare a meno di loro.
Alcuni di noi insegnano affinchè qualcun'altro di noi impari.
Impari a stare in piedi.
Liberi da costrizioni mentali.
Liberi di scatenare nel proprio cervello un'apocalisse dei sensi
                                               [e dei sentimenti.
Odio sentirmi al centro dell'attenzione.
E la mia libertà è di scrivere cose che faccio leggere solo
                                                [a chi voglio io.
La mia libertà è di rimanere solo e di essere un portatore
                                       [della lebbra del duemila.
Lebbra che viene definita come anormalità.
Libero di essere da solo in un mondo che mi vorrebbe costringere
                                       [ad accoppiarmi per forza.
O sei un mezzo uomo o sei un uomo stronzo.
Io non sono meglio di nessuno.
Ma neanche peggiore.
Io sono libero e ciò mi basta.
Io sono un libero pensatore.
Puoi fottermi in tutti i buchi che trovi.
Ma non potrai avere il mio cervello.
Stuprami nell’anima.
Tanto ormai è martoriata e sverginata.
Fai ciò che vuoi.
Tanto sono libero.
E volo sulla tua superbia incontenibile.
Roma 15-02-2003  

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