Perdiamo le dita per afferrare il nulla. Le riacquistiamo per toccare la materialità . Sono dita sudice che inzaccherano ciò che subdolamente toccano. Governate da mani che nascondono e che nel loro celare hanno un potere accecante che scalza chiunque lo guardi. Osserva raggi venefici che perforano la retina. Retina di occhi abituati alle falsità del mondo. Ricevono impulsi da cervelli lenti, privi della vivacità necessaria. Necessaria alla buona riuscita di giorni passati in una pace onirica. Sensi annebbiati da droghe immaginarie. Sintetizzate in sogno e in esso fanno effetto. Con fisica determinazione prendono piede sostituendosi ad una realtà stretta. Per chi non vuole conoscere altro che mondi governati da macroscopici esseri che li dettano le loro leggi. Equivalgono a fantasie di bambini che innocentemente sanno cosa è giusto fare. Giocano e ridono tra cadaveri marcescenti. E ciò che fanno è fare niente. Perdersi in un limbo dove la stasi eterna ci fa affondare nell’oblio che azzera tutti i cinque sensi.
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