Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Monitor di moniti

Mi trovi sempre qua.
Mai cambiato come tempo fa.
“mi hai cambiato” è un’eventualità
che nessuna donna può
permettersi di augurarsi
dal me stesso medesimo.
Dal sottoscritto
la solita schiena curva
sopra una tastiera…

non di là
e neanche dall’altra parte

mi troveranno… se mai ce la faranno
sempre e comunque qua.
Davanti al mio monitor di moniti.
Davanti alle mie fobie
da timido inguaribile.
Di fronte alla sfrontata
altezza cartacea
nervosamente costruita in questi anni.
MIO è il progetto per questo
grattacielo traballante fatto di lettere
poste in bilico le une sulle altre.
Km percorsi con le dita…
infiniti…
un poeta beat al contrario
con molte più parole
che passi mossi
che passaggi presi.
Rivendicante paternità
di figli
non deformi
ma quantomeno eccentrici e
fuorvianti.
I fiori del mio male personale
cingono la mia testa
come corona di spine intestinali
che feriscono e affondano
in tempie pulsanti
di tumori lessicali.

Sparami! Prova a sradicarmi…
impresa ardua la tua

mi allontano sempre più
restando sempre qui

doppiando i tuoi dubbi
sorpassando di gran carriera

le tue insoddisfacenti verità!

Sfreccio sopra l’altrui ingordigia
pronto a nutrirmi soltanto
dei rari frutti della
fragile speranza.
Le vacche grasse
estive
di cui vi siete per troppo tempo nutriti
sono finite!
Gelidi artigli
mi negano la vista chiedendomi:
“Indovina chi è?”.

Sono il solito
citazionista nomade che viaggia
sopra i treni iperaffollati
ed ammuffiti della vita.
Mi trovi lì
intento a svolgere il mio lavoro
sottovalutato dai molti.
I molti che non capiscono.
Che alle mie spalle per il momento
si divertono.
Tremeranno di fronte alla mia
mole da titano alfabetigammizzato!

Mi trovate sempre qua
pronto a sfidare le bufere
intransigenti dei secoli.

Contro il vento sbatacchiante
gli alberi da frutta che nutrono
i semi dirompenti dell’amore.

Davanti… mai dietro
al mio monitor danzante
ammonente i fieri figli di Eva
dal cogliere ulteriori frutti
dall’albero gravido dell’ignoranza.

Trovatevi lì davanti
quando io non ci sarò più:
vi guarderò divertito mentre decifrate
in maniera minuziosa e diligente
le mie lettere tentennanti
dai significati controversi!