Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Mi rubi la mattina che mi sveglio da solo

Al ritorno dei sensi stamattina
tu non c’eri.
Spiacevoli sensazioni mi assalgono
e tutta la mia inquietudine si sfoga
martoriandomi le carni
stupide ed inutili.
L’unico mio sollievo è un cuscino
con il quale mi avvinghio
illudendomi di trarne un qualche beneficio
affettivo.
Mentre penso a te.
Mentre la mia mente cerca di raggiungerti
in maniera spasmodica.
Il mio corpo astrale non riesce
ad uscire dal mio corpo mal funzionante.
Non riesce a raggiungerti in nessun modo:
a portarti quelle carezze fatte di mantici
candidi che donano nuove folate di
amorevole calore.
A stringerti di quegli abbracci che
alzano incredibilmente la pressione.
Sognando per volte infinite
senza mai annoiarmi
il fondo vorticoso dei tuoi occhi
nel quale potermi perdere
e sentirmi inspiegabilmente al sicuro.