Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Amorevoli sprazzi

Mi sento come un film neorealista…
cecoslovacco.
Lento. Inesorabilmente lento.
Ti ho voluto bene: te ne voglio ancora…
ma ciò non ha mai contato
troppo…
Specialmente per te.
Il mio interesse
la tua finta verve momentanea
le mie pretese
le tue insulse scuse…
mentre dovrei pensare ad un’altra…
ma non ci riesco…
amo ancora te… anche se
solamente come un sogno
irraggiungibile
che mai più rifarò.
Sei stata la mia prima perfetta,
irripetibile.
Il mio climax estremo, altissimo
mai più ripercorribile.
Sei stata la saggezza
e l’irrefrenabile passione.
Sei stata la mia idea fissa
la mia musa ispiratrice.
Sei stata dannazione
e mite e lieve illusione.
Sei stata il mio adulto rossore
la mia solitudine ampliata.
Sei stata la mia voglia nella notte
il mio ardente desiderio d’amore.
Sei stata molte cose…
ma alla fine sei stata…
Sei un passato prossimo…
…destinato a divenire remoto.
Quel che mi dispiace è…
che sei stata di passaggio…
…quando io invece ti volevo
persistente nel mio cuore
e non solo in pupille
che facilmente tendono
a lasciar sbiadire
la tua immagine
latina
di vergine madonna degli eccessi
annunciante mille e più miracoli
che non contemplano il mio desiderio
di amore realizzato con te.