A

A come A.A.A. cercasi cazzate
da scrivere sui fogli bianchi di giornali
riportanti notizie inutili e mal scritte
Come A.A.V.V. Autori vari in cerca di un romanzo
che non vuole essere scritto e che sfugge
dal controllo di mani prive
di elementi drammaturgici validi
Come A tripla, lista di Accessibilità per un sito
finalmente aperto “A-TUTTI” senza dimenticanze di sorta
senza quell’incuranza tipica dedicata
A-tutti-quelli-che-hanno-poca-voce-per-urlare
A come Ammazzate aho! E che t’ho fatto de male!
A come “Amore! Amore! Amore!”
Quei miseri “Ti Amo” detti tanto per dirli
vuoti, senza l’enfasi necessaria
senza quell’Accuratezza che meriterebbero
senza provarli neanche lontanamente
vissuti in terza ma pure in quarta persona
A come Assenzio distorcente realtà consunte
prossime al deperimento fisico
A come Affascinante donna dotata di chioma
Avvolgente, donatrice di Abbracci rinvigorenti
di Assiomi inconfutabili e sorprendenti
A come Asettico Ambiente nel quale dimorare per eoni
nel quale lasciarsi Andare alle più selvatiche pulsioni
come Ansioso desiderio di un Ansa cristallina
e solitaria in cui sostare
come Agenzia Ansa comunicante notizie
catastroficamente positive e patinate
inoculate metodicamente più volte al dì
come Assuefazione all’orrore sputato
da tubo catodico farcito di mucillagine De Filippica
ostruente le Aperte vie di comunicazione possibili
A come Ampiezza di vedute, come Ancora gettata A-caso
nell’immenso ed Ancora inesplorato
mare dell’indefinibile!
come Anchorman urlatore, simile a televenditore
spacciante quadri di improbabili Artisti contemporanei
come Azrael Angelo bibblico della morte
sterminatore imparziale di uomini
come Albero della conoscenza del bene e del male
portatore di saggezza-verità e suscitante invidia
da parte di chi ne proibiva Altamente il consumo
A come Ansimante sfregare pelvico gemente
come Asfittico Apparato fumante
ricco di Anidride carbonica
fossilizzante idee dall’Alto potenziale depuratorio
come Aspersori dispensanti somme benedizioni al napalm
come Altoforno in cui fondere carcasse di esseri viventi
ormai passati di moda e poco conformi alle esigenze
[della produzione
A come Asintoti tendenti all’infinito
raffiguranti l’eterna insoddisfazione umana
nel non sentirsi mai realizzati
come America illusoria meta Armonica di note multietniche
come Addis Abeba di Anime fiere vocianti lingua Amorica
come Appesti la peste o Attesti che tasti
come Anfora contenente nuovi vangeli apocrifi
confermanti dubbi più che leciti portati a galla nei secoli
come Amichevole mano stretta in segno di pace
come Apartheid della nostra mente sognatrice
dalla rete neurale globale calcolatrice
come Augh! di rossa pelle fiera
come Allah Akbar Dio è il più grande
urlato parossisticamente prima della deflagrazione!

A come Assenza di moneta eterea con la quale
poter finalmente realizzare i nostri sogni…

Come Ambiziosa pretesa di realizzare qualcosa per noi stessi
senza chiedere l’Aiuto di nessuno
senza far sì che l’Amore nostro per gli Altri
ci riduca in cenere fumante
e ci costringa sempre a divenire
Araba fenice risorgente
ogni qualvolta che l’Arma del rifiuto
colpisce Avvelenata la nostra Anima immortale.

Approfondisci

Alchimia devastante

Ametista gocciolante
su marmo incandescente.
Ululanti lupi
in cima a montagne innevate
ed impertinenti.
Sodalizi firmati
con il nulla
mettono in chiaro
prese di posizione
inutili e poco
remunerative.
Solo pochi battiti cardiaci
pari ad ali che si flettono
e poi si spezzano.
Fortuna che stenta a farsi trovare.
Alla costante ricerca di un cervo
da mangiare.
Pietre rotolanti su schiene
nude
svelano l’ineluttabile fato
a cui tutti siamo destinati.
Solamente tu in questa dimensione
puoi darmi certe emozioni.
Solamente tu
sei ciò che io desidero.
Tu che sei nascosta dietro
corazze impenetrabili
renditi visibile al mio
cuore-radar.
Stento a riconoscerti.
Stento a ritrovarti.
Solitudine che i miei giorni
costantemente accompagni.
Nessuno all’orizzonte.
Nessuna nuova da quel fronte.
Addio alle madri piangenti
di dolore
sopra tombe fatte di marzapane
ospitanti Hansel e Gretel.
Microbi oscuri fanno di codesta
“malattia”
l’oscura mietitrice
indistruttibile
ed infaticabile
che rovina addosso a noi
con febbrile
quanto irresistibile
imponenza.

Approfondisci

Alla Fante dell’esistenza

È una strada
ad ovest di Roma
polverosa
alla quale
tutto si può chiedere.

Tutto, compresa la destinazione
dei nostri sogni ormai perduti:
ritrovati in dei bunker
sotto colline californiane
simili a colli latini
ospitanti future glorie
imperiali.

Gli si può chiedere
il destino di chi l’ha percorsa
e non ne ha visto la fine.
Di chi si è fermato
a metà per bersi
un po’ di Chianti, figlio dell’uva
insieme ai confratelli
bestemmianti
inclini alla pelide ira.

Gli si può domandare
quanto grande sia la nostra fame:
questa fame saziata
dall’ennesimo pieno di vita
effettuato al distributore
alla fonte sgorgante
della fetida esistenza.

Se è lecito
le si può gentilmente
chiedere
se sia opportuno attendere
fino a primavera
per innamorarsi
dei soliti individui vuoti
che circondano
la nostra sfera d’influenza.

Se è possibile
lenire
le sofferenze di un
anno terribile
grazie ad un vino
rosso rubino
distillato e fuoriuscito
dalle nostre vene
rubiconde e grasse.

Le si può chiedere.
Quello che non ha detto
è che molto spesso
e volentieri
non ha tempo di fornirci
la risposta
che tanto desideriamo.
La bugia artificiale
che più ci aggrada
per nascondere la verità
celata nella
polvere.

Approfondisci