Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Troia brucia

Un mirabolante assedio
alle mura di una città seduta su se stessa,
stanca, che non ha più nulla da chiedere
al mondo.

Destinata alla catastrofe.
Causa della sua disfatta.
principale detrattrice dei suoi intenti.

Incensi accesi da preti inconcludenti,
inadempienti, inoperosi
ed altri in che non mi vengono
in mente.

Solidali con se stessi, cittadini egoisti
poliziotti amanti degli eccessi
difensori degli oppressori
acerrimi picchiatori degli oppressi.

Assassini della mente benevoli
tiran fuori da cervelli malati
pensieri alquanto ragionevoli
lontani dalle alture che difendono la città
pensano a nuovi modi per accaparrarsi anche oggi
di che vivere.

Donne nascoste dietro il velo della verginità
covano all’interno una promisquità tutt’altro che nascosta.

Assedianti ormai stanchi se ne tornano a casa
convinti del fatto che quella città fatta di lenti
esseri prossimi al declino
porti tutto tranne che benessere e felicità.

Assomiglia un po’ al cuore di chi soffre
e si lascia morire di fame, di sete, di orgoglio,
di chi nel suo dolore langue e ristagna
non trovando mai la forza per riemergere e migliorarsi.

Storia di molti, di popoli, di donne e uomini presi/persi
nella morsa dell’egoismo umano.