Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

SpoKom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

Non lo chiamerei poema

 

Quali temi da affrontare.
Quali parodie da inscenare.
Quali geniali spettacoli scontati 
potrei rappresentare.
Quali scappatoie vorresti trovare 
se non quelle che non ti salvano 
e che non ti portano da nessuna parte: 
ti danno il benvenuto su strade che conducono 
ad una lenta dannazione 
e corruzione di te stesso.
Ti donano informazioni inutili
che non fanno danni ingenti.
Odio le virgole 
e le pause dei punti.
Troppo lunghe 
e troppo poco brevi
allo stesso tempo.
È una stasi celebrale.
È un’attenta analisi 
di quello che non capirò mai.
È quello che di continuo sputo
e che non avrà mai,
per fortuna,
il riconoscimento di nessuno.
Sarai salvo da tutti quelli 
che ti vogliono acclamare 
e dirti di come tu li hai salvati.
Non ho film da girare.
Non ho attori protagonisti da fare recitare
nel mio B-movie fantascientifico.
Mi diverto con le comparse
dicendo inutilità di ogni sorta.
Mi sbatto giorno e notte:
le porte si rompono 
e si frantumano.
Mi trascino barcollando ma non troppo 
e do grossi spintoni agli armadi di casa mia.
La notte porta il consiglio più bello 
che prima o poi seguirò di sicuro.
Ammetto tutto ciò che vuoi 
basta che taci.
Scrivendo commedie che di sicuro 
non verranno rappresentate mai 
mi diverto a pensare ai personaggi 
che creiamo ogni giorno con le nostre vite 
affaticate e trascinate:
sono talmente geniali 
che decidiamo di viverli in prima persona.
I suggeritori del mio teatro 
dalla loro botola hanno in bocca solo battute 
sbagliate ed fuorvianti che non sono presenti sul copione.
Scene mai scritte ed interpretate nel modo più banale possibile.
Otteniamo il nulla osta per rappresentare ciò che vogliamo
e poi decidiamo che è meglio lasciare tutto in mano
a persone sciatte ed insipide.
Utilizzando la nostra genialità apparente 
per creare cose che non verranno mai capite 
e che saranno sempre modificate 
e rese innocue da chi ce le ha commissionate,
decidiamo da soli di essere importanti per qualcuno.
Ci imponiamo, 
e per quel che mi riguarda 
posso anche non contare.
Poiché mi stufo subito 
di pecore che tentano di farmi dormire 
in continuazione
grazie al loro numero 
costante ed in continua ascesa.
Roma 01-05-2004  

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