Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Autodafé

 

So tutto di me stesso.
Mi faccio paura 
per quanto mi conosco.
Lo scrivo nei miei versi.
C'è chi si scuote perchè
legge qualcosa su di un libro.
Perchè c'è un amico che 
ti consiglia saggiamente.
Io leggo ciò che ho scritto 
un anno fa 
e scopro tutte le mie insicurezze
tutte le azioni da me compiute.
Preannunciate.
Perchè non imparo da quello che so 
e che non voglio ammettere?
Me lo sono sempre chiesto.
L'amore al di la 
del bene e del male
non basta in una sola vita concessa
fatta di problemi e situazioni spiacevoli.
Servono amici che vanno curati.
La sciattezza della mia persona 
e del mio stato mentale 
è la causa di tutto.
L'impoverimento causato 
dalla pigrizia 
è ciò che non mi porta amore 
che allontana gli amici 
che mi fa apparire per quello che non sono
che non mi da una mano 
nella cura di me stesso.
Sono l'opposto del santo
a cui tutti si riferivano 
nel descrivermi.
Sono iroso 
a volte invidioso della felicità degli altri
perchè non riesco a trovare la mia.
Non per quella degli amici.
Ma per quella che vedo negli occhi di 
estranei che si amano.
Penserai che uomo di merda 
ma almeno io ho il coraggio 
di dirlo e di non nascondere ciò che sono.
Quelli che lo fanno 
vedono il proprio matrimonio fallire.
Vedono le porte aperte ma 
a lungo andare 
si troveranno svuotati di tutto 
e padroni del tutto che loro considerano nulla.
Fa male dirselo a volte.
Fa malissimo 
Accettarsi e apparire per quello che si è.
Non è apparire quello.
è essere. 
Ed è la cosa peggiore 
che un uomo possa capire
durante l'arco della sua 
esistenza.
Roma 25--03-2003  

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