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Donne passionali

 

La mie donne sono le mie passioni.
Le mie donne sono le mie debolezze.
Debolezze in cui ogni giorno ricado.
Ricado di continuo sempre nello stesso calderone che mi imprigiona.
M'imprigiona tenendomi legato a discorsi futili e puerili.
Mi tenta dall'abisso dell'Ade dove le mie donne non mi
                                                    [consolano più.
Il mio dolore fisico è un infinitesimo di quello spirituale
                                             [dell'attuale momento.
Non sto bene nel mondo in cui tutti vogliono coinvolgermi.
E continuo a scrivere di baggianate e nefandezze.
Continuo ad erigermi a cronista dei miei tempi strampalati.
Strambi momenti di follia dove la folla mi sommerge.
Siamo un gruppo di artistoidi che non sconvolge più nessuno.
Siamo presi male dagli eventi e dalle distanze.
Saremmo potuti essere grandi solo se l'avessimo voluto.
Ma noi non ce l'abbiamo voluta fare.
Ci siamo rifugiati e nascosti in posti infimi e in una posizione
                                                      [da negletti.
Stiamo sotto a gioghi pesanti da sostenere.
E qualcuno di noi non ce la fa.
Allora altri devono portare anche il suo peso.
Perché almeno tra di noi ci aiutiamo.
Siamo nostalgici e romantici.
Secondo quello che mi hanno detto il mondo è solo un insieme
                                      [di facce senza più un'anima.
Ma non cristiana.
Di un’anima vera.
Che trascende dalle idee umane.
Che si eleva al di sopra della nostra concezione limitata.
Un qualcosa di soave che ci può salvare.
Un qualche cosa di onirico che ci sveglia dal torpore
                                               [della quotidianità.
Dalla realtà mendace che tutto ci nasconde e ci impedisce.
Dai teleschermi che emanano luci ovattate e appannate
                                                    [ci proteggerà.
Sono io quello stanco dei maiali.
Sono io che sto arrostendo sul lento fuoco dell'ingordigia altrui.
Siamo noi che non ci vogliamo sottomettere a niente.
Neanche al compromesso.
Ma siamo sempre noi che usciamo sconfitti dalle nostre
                                                 [stesse debolezze.
Le mie donne sono anche la mia forza.
Poca ma di grande qualità.
Le mie donne sono la rugiada che ogni tanto bagna il mio
                                                  [cuore inaridito.
Le mie donne sono gli incubi notturni che fanno festa
                                                  [sul mio feretro.
Le mie donne come fatati esseri che approfittano di me.
Le mie donne.
Le mie donne e basta.
Roma 27-12-2002  

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