Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Nella notte annullata

 

For night.
Sto in un buio abissale che mi circonda e mi rasserena.
L'amore cosmico non mi sfiora più.
L'odio atavico invece mi pervade di se investendomi di luce sacra.
Sacramenti nuovi istituiti per una nuova religione i cui adepti
                                                      [sono pazzi.
Pazzoidi schizoidi che non si barcamenano più.
Ogni giorno è un capodanno di morte nel mio cervello.
Tutti crivellati da parole taglienti e sfuggenti fatte dei
                                         [materiali più disparati.
Mi dimentico.
Non so cosa dico ma non cerco nessuno.
Mi scordo di tutto ma tu prendimi così.
Tu che sai quale è la mia follia comprendimi e rassicurami.
Stammi affianco perché ormai sono stanco di battaglie mai concluse
                     [che si protraggono nelle infinità del tempo.
So di persone che non vivono più e ciò mi rassicura.
Mi rassicura il non essere solo in una terra ostile e popolata da
                         [road bikers disposti a tutto per rubarti
                         [la benzina.
Carburante necessario per la tua sopravvivenza.
Scrivo cose in base a quello che mi accade.
Accade spesso che cado su cespugli acuminati che mi feriscono
                                               [gli organi vitali.
Organi genitali ormai appassiti perché mai messi in funzione.
E la mia inconsistenza si fa sempre più tangibile.
E il mio essere privo di ogni affetto ne risente.
Il mio candido vessilo ormai è stato infangato da troppe lotte
                                   [per una sopravvivenza inutile.
Inutile cercare di riprendersi quando tutto rema contro.
Quando la tua canoa si infrange sugli scogli resti fermo
                                                 [e ti interroghi.
Ti domandi se è più facile ripararla oppure lasciarla affondare.
Io sto affondando con tutta la barca.
Sono un natante che non sa nuotare.
Nei mari verbali della vita le offese non mi feriscono più.
Io come un contenitore di tristezze linguistiche amare non
                                                   [recepisco più.
Ormai sono saturo e non entra più niente nel cuore.
Sono votato alla religione della malvagità imperante sul pianeta
                                                 [delle "scimmie".
Odio il loro puzzo.
Un infezione che dovrebbe essere estirpata.
C'è sopravvivenza in quello che faccio.
C'è spirito di volontà.
Volontà che si tinge di un dolore acuto che non smette mai
                                                    [di intensità.
Non sono un intellettuale e non mi spaccio per tale.
Sono fisso nei miei pensieri oscuri e mi vedo sempre riflesso
                           [in specchi troppo cupi che non rendono
                                 [nitida la mia immagine riflessa.
Io sono un nemico della patria che mi ha generato.
Sono un suddito infedele di un re che ormai è decaduto.
E un’anarchia imperante domina sulla società che viene
                                                   [a costituirsi.
Il kaos mentale provoca shock incurabili.
Una sovversione mentale simile ad un trattamento per
                           [l'annullamento dell'essere umano viene
                                             [praticato su ognuno.
Uno dopo l'altro stipati in piccole navi negriere veniamo battuti
                                                        [a sangue.
Nessuno piange e nessuno ride.
Non siamo niente.
Di questo ci hanno convinto.
Ma il nostro niente non li convince.
Poiché dal niente nasce sempre qualcosa di grande.
Un rivoluzione mentale costante.
Dura posizione radicale di chi nuota contro.
E contro resta.
Poiché oppositrice di ingiustizia e pregiudizio.
Che si innalza oltre i confine dello scibile.
Roma 09-02-2003  

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