Mi dedico a te con fare lento e guardingo. Curo con attenzione minuziosa i miei movimenti da te studiati con perizia millimetrica. Radar nella tua testa che sanno ciò che penso. Disarmato dalle tue intuizioni mute capisco di non avere schermi mentali sufficientemente potenti per nasconderti piccoli segreti che mi caratterizzano e che mi rendono ciò che sono. Non conoscersi fino in fondo è una presa di posizione infantile ma indubbiamente è la migliore soluzione per far sì che la noia venga meno e che l'abitudine non si insinui nelle nostre menti. L'ignavia dell'abituarsi è la morte delle emozioni autentiche e del riso leggero che adesso ci copre le labbra.
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