Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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La soluzione finale

La soluzione ce l’ho in grembo.
Pronto a sgravare.
Ad espellerla come
il peggiore dei tumori
di cui ci si vorrebbe disfare.
Esce!
Corpo sezionato in fette
sotto formaldeide.
Un puzzle umano
in accostamento
macabro inanimato.
La soluzione diluita:
lentamente scivola
nel fiume delle mezze verità
sussurrate a mezza bocca.
Un sospiro di morte aleggia:
sospiro di pane di segale mensile
mal lievitato e fin troppo cotto.
Un veleggiare stolto di fumi umani
elevatisi da ciminiere
di falso postumo stupore.
La soluzione confezionata in saponette:
ossa, grasso, lista di frattaglie
a comporre detergente vitale
ad alto costo.
Una spirale di vapori etnici:
acre odore, polveri sparate
solenne danza di pulente mitragliatore.
La soluzione finale al finale:
rapida, risolutiva e senza sequel.
Così va tra gli uomini di “cinema”:
set prestigioso, grandi risorse “umane”
ed un mondo tutto loro di comparse
di cui disporre a piacimento.