Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Sferzate

Uso
per ammucchiare
lettere
un blocco da
DISEGNO.
Lo uso con la sapienza
del pescatore
grande paziente
conoscitore del mare.
Lo prendo a vergate
di inchiostro
lo flagello imponendogli
i miei glifi incomprensibili
che un giorno diverranno
nuovo cuneiforme
lineare B C oppure D
della mia lingua arcana
che tu studierai
in maniera diligente.
È il dilettante che si diverte
a deridere i maestri.
A fargli vedere nuove
vie
agli accademici occultate.
Ritorno al passato sul mio blocco
eludendone un altro
superando quell’ostacolo bianco
dove tutto è infinito
e dove basta ap-porre
il proprio segnale
distintivo
per renderlo finito
un sistema cartesiano
per il mio calcolo Qabbalahstico.
Per le mie Sephiroth
prive di significati esoterici.
Per i miei simboli molto più
che comprensibili.
Per le sembianze di donne
velate
ormai rese note
dal passaggio del vento
ristoratore dello tsunami
sudestasiatico.
Per queste ferite
inferte volutamente
al mio foglio mi condanno
a non pochi mesi di condizionale
con il proposito
di smetterla con ‘ste sevizie.
Puntualmente nascondo il flagello
pronto a stampare
a forza
nuove cicatrici
sul foglio bianco
dell’esistenza.