Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Animale di zona

Eclettico polistrumentista dell’anima.
L’animale primitivo che
si aggira furtivo
nella savana metropolitana.
Restando nella propria zona.
Infestandola di brutto.
Pretendendo per se
le strade, le piazze, le fermate
delle metropolitane inesistenti
e mai costruite.
Come territorio personale
di caccia
sceglie una foresta di lampioni
neonitici, alimentati a gas,
disperdenti feromoni incattiviti.
Felpato sull’asfalto è il suo passo:
non lascia traccia,
la benché minima.
Il suo calore corporeo è regolabile.
La sua presenza: non identificabile.
Estraneo alle scaramucce
delle scimmie.
Passa veloce, furtivo,
pronto allo scatto.
Inebetisce ed intimorisce
possibili prede abituate
all’ovvio
del tutto impreparate
alla sua spiazzante
presa di posizione tattica.
Frenetico aggirarsi nel limitare
della zona.
Muri invisibili,
psicologici,
fungono da freno
a questo preistorico felino
affamato di curiosità.
Azzanna con perforanti
denti di parole
insinuazioni verbali sfrontate
che invadono, ma non per molto
la sua zona incontaminata
ad alto potenziale urbano.